ANASSAGORA

ROMA, CASAL PALOCCO

Nell’immaginare uno spazio il cui mood fosse compreso tra il bianco ed il nero, ci accorgemmo che risultava molto più semplice dividere il volume in piani orizzontali stabilendo, così, un ordine equilibrato nella somma degli oggetti.

Un unico luogo avvolto da luce che lo invade senza chiedere il permesso e che, filtrando attraverso lastre di tende, diventa protagonista della casa. Confrontando volumi forti ed ombre leggere, è stato più un togliere che aggiungere. Connettere gli spazi tipici di una casa, aprire al giardino attraverso finestre nelle pareti e rientrare al centro raccogliendosi intorno al focolare. Ricalibrare il rapporto tra pieni e vuoti e ritrovare negli opposti l’armonia della famiglia.

Condivido questo percorso progettuale con Mirko, ma soprattutto condividiamo con Monica e Claudio il risultato finale nella speranza che possano esser riconosciuti attraverso la loro casa.

Disegnato con l’Architetto Mirko Cappellacci